domenica 26 luglio 2009

villa pollio (i bagni della regina giovanna)


















questo che vi propongo non è un verio e proprio itinerario escursionistico ma piùttosto una full immersion in più di 2000 anni di storia e allo stesso tempo una piacevole e rilassante passeggiata tra ulivi e basolati romani.

I bagni della regina giovanna costituiscono uno straordinario sito storico-archeologico, che risale al I sec. A.C. infatti fù in quel periodo che Pollio Felice ,un patrizio romano, edificò in questo luogo la spettacolare villa che ancora oggi possiamo ammirare.
I resti che ancor oggi testimoniano la grandiosità dell’opera si riferiscono in larga parte a quella che era la domus marittima, ossia la residenza in riva al mare, con il porto naturale che era stato racchiuso all’interno delle mura della struttura abitativa. I ruderi non si trovano, però, solo nella parte di pubblico accesso, ma anche all’interno delle proprietà limitrofe che, almeno in parte, sono state recentemente acquistate dal Comune di Sorrento che intende creare un parco agricolo-archeologico di vasto interesse.La villa, nel suo complesso, si divideva in domus e villa a mare e l’intero complesso copriva quasi trentamila metri quadrati di superficie. La domus si trovava sulla sommità del promontorio ed era circondata dalle coltivazioni tanto che ancora sono visibili i resti delle cisterne per l’acqua necessaria all’irrigazione dei campi. La villa a mare sorgeva, invece, sulla punta del promontorio collegata alla domus da una complessa serie di passaggi, scale e terrazze. Il giardino si sviluppava tra la domus e la villa a mare con una serie di terrapieni e terrazze panoramiche dove si impiantavano le colture seguendo i criteri del terrazzamento ancora oggi in uso in penisola sorrentina. A valle del giardino sorgeva una esedra dalla quale si godeva il panorama mozzafiato del golfo di Sorrento. Alla villa era possibile accedere oltre che via terra, attraversando la stretta stradina che ancora è l’unica via per raggiungere il sito, o anche via mare dal bacino naturale limitrofo
Attualmente il sito archeologico e di proprietà del comune di Sorrento e versa in uno stato di abbandono quasi totale ,tuttavia ripongo la mia fiducia nelle istituzioni e nella sensibilità dei cittadini della penisola sorrentina affinchè la sinergia comune di tutta la società civile porti al rivalorizzazione di questi luoghi e ad una loro definitiva consacrazione ai vertici del patrimonio storico-archeologico mondiale.

















leggende popolari sorrentine
per Ganzano Avarna dei duchi di belviso 1883
"gli spiriti della villa pollio"


giovedì 23 luglio 2009

torre di montalto





























La cinquecentesca Torre di Montalto (anche Mont'Alto) è in comunicazione con la Torre Minerva Ovest con uno e quelle di Nerano e di Recommone uno est, Di queste ultime la causa prima era di Difesa e l'altra di guardia. Anche la Torre di Montalto era una di quelle dette guardiole, Edificate più in alto e atte uno SEGNALARE il pericolo di incursioni ai Paesi posti più all'interno. Dalla sua posizione (110 m slm) SI PUÒ Controllare un enorme superficie di mare Che va da Capri ai Galli e al Capo di Conca e la sua artiglieria era in grado di Coprire SIA La Baia di Ieranto Che Quella di Nerano.
in una scala di Difficoltà da 1 a 5 Grado di Difficoltà dell'escursione 2

accessori e abbigliamento:
  • scarpe da trekking
  • abbigliamento trekking
  • Borraccia
  • cartografia del luogo (il percorso è segnato Sulle cartine del CAI)

carta dei sentieri cai


mercoledì 22 luglio 2009

punta campanella
























Punta Campanella era chiamata dai greci promontorio Ateneo. I greci vi edificarono un tempio alla dea Athena la cui fondazione mitica è attribuita a Odisseo.I romani praticarono sul luogo il culto della dea Minerva.
La presenza del tempio è attestata dai ruderi archeologici tuttora visibili intorno alla torre saracena: resti del basamento del tempio si trovano a sud della torre, mentre i ruderi del santuario di Minerva - per la maggior parte di epoca romana - sono riconoscibili su cinque diversi terrazzamenti situati a nord della torre. Ad altezza del quarto terrazzamento vi è un crepaccio nel banco roccioso che verso est discende all'antico approdo dal quale salivano i naviganti che si affidavano alla dea: in esso si conserva tuttora un tratto di gradinata scolpito direttamente nella roccia; mentre più in basso, uscendo dal crepaccio, ai piedi dello strapiombo roccioso si è rinvenuta non molti anni or sono un'iscrizione
osca scolpita direttamente sulla roccia, che fa riferimento al Templum Minervae soprastante.


in una scala di difficoltà da 1 a 5 grado di difficoltà dell'escursione 2

accessori e abbigliamento:



  • scarpe da trekking

  • abbigliamento trekking

  • borraccia

  • cartografia del luogo (il percorso è segnato sulle cartine del cai)

leggende popolari sorrentine

per Ganzano Avarna dei duchi di belviso 1883

"la campana del capo campanella"

grotta delle noglie


























La grotta di piccole dimensioni, ubicata sul versante sud del monte S. Costanzo, domina il golfo di Nerano e la parte orientale del promontorio di Punta della Campanella. Si presenta come una piccola cavità di accesso abbastanza agevole. Fu oggetto di alcune ricognizioni da parte di M. W. Stoop che recuperò nel terreno melmoso una vaschetta, dove si raccoglie l’acqua traboccante di una cisterna moderna nel fondo della grotta, un gruppetto di frammenti ceramici e scarso materiale litico. Appartengono tutti alla prima metà dei Metalli, e certamente a vari periodi distinti, come alla cultura del Gaudo. Un’ascettina verde, verosimilmente votiva, è stata rinvenuta in prossimità della grotta; altri strumenti litici, che erano stati raccolti dal Bonucci nel 1866 e 1867, tra il villaggio di Acquara ed il Deserto, documentano una frequentazione piuttosto importante del territorio durante l’Eneolitico.
(tratto dal Libro: “Archeologia a Piano di Sorrento – Ricerche di preistoria e di protostoria nella Penisola Sorrentina – Catalogo della Mostra a cura di Claude Albore Livadie – Comune di Piano di Sorrento 1990)




in una scala di difficoltà da 1 a 5 grado di difficoltà dell'escursione 3
accessori e abbigliamento:
  • scarpe da trekking
  • abbigliamento trekking
  • borraccia
  • piccozza
  • corda
  • cartografia del luogo (il percorso non è segnato sulle cartine del cai)